“È impossibile la salute psicologica finché l’essenziale della persona non sia fondamentalmente accettato, amato e rispettato dagli altri e da sé”
(A. Maslow)
Volersi bene, rispettarsi, stimarsi è fondamentale per il benessere psicologico di ciascuno di noi. Così come lo è il sentirci accolti, accettati per quello che siamo, sia nella condizione di benessere che in quella di malessere. Tutto ciò ci fa sentire vivi, importanti per l’altro, con un nostro spazio nel mondo.
L’autostima come esperienza psichica è una realtà antica quanto l’essere umano. La storia dell’autostima o concetto di sé, come nozione psicologica risale invece a William James (fine secolo XIX).
In una sua opera dal titolo Principî di Psicologia, James studia il differenziarsi del nostro lo-globale in lo-cosciente e lo-conosciuto.
Da questa autodifferenziazione nasce l’autostima. Con l’avvento della psicologia fenomenologica e della psicoterapia umanistica, l’autostima acquista un ruolo centrale nell’autorealizzazione della persona e nel trattamento dei suoi disturbi psichici.
Proprio in questo contesto emerge il contributo di Carl Rogers (psicologo ad orientamento umanistico, fautore della terapia centrata sul cliente e del concetto di empatia), il cui approccio psicoterapico si svolge attorno al concetto di autostima. Fra le diverse definizioni che sono state date dell’autostima, quella di Burns risulta sufficientemente chiara e specifica. Tale autore definisce l’autostima come l’insieme degli atteggiamenti di un individuo verso sé stesso, dove per atteggiamento intendiamo un modello più o meno stabile e coerente di percezione, pensiero, valutazione, sentimento e azione che riguarda un oggetto, una persona, un ideale.
Ogni individuo formula pensieri e valutazioni sul proprio conto; tutti, quindi, sviluppiamo un’autostima sufficiente o insufficiente, positiva o negativa, alta o bassa, anche se non sempre ce ne rendiamo conto. Ecco perché è importante conoscersi realisticamente: essere consapevoli delle nostre risorse personali per apprezzarle ed impiegarle al meglio, come anche delle nostre carenze per accettarle e superarle in modo tale che non si trasformino in un boomerang ingestibile.
L’autostima è di importanza vitale in tutte le fasi della vita; lo è però in modo del tutto speciale durante le fasi evolutive dell’infanzia e dell’adolescenza. ‘E proprio durante questi periodi che un individuo getta le basi per una formazione della propria personalità, un sano e costruttivo rapporto con sé e con gli altri.
Educare ed aiutare i bambini ed i ragazzi a costruire un positivo concetto di sé rappresenta la prima e più importante forma di prevenzione nei confronti del malessere psichico e del disturbo mentale. Inoltre, l’autostima positiva coltivata fin dall’infanzia è un efficace antidoto contro gli effetti devastanti della depressione, di cui, al contrario, un’autostima insufficiente rappresenta terreno fertile.
La persona che possiede sufficiente stima di sé presenta in misura maggiore o minore le seguenti caratteristiche: apprezzamento, accettazione, affetto, attenzione, apertura, autocoscienza.
Vediamo ora di entrare più nel dettaglio e di specificare alcune delle suddette caratteristiche.
La persona che si apprezza in maniera autentica e genuina lo fa indipendentemente dalle proprie attività, o dai propri beni, considerandosi simile, anche se differente, agli altri esseri umani.
Chi ha stima di sé si accetta con i propri limiti e con le proprie debolezze, con gli insuccessi e gli errori, certamente preferisce compiere con successo ciò che fa, ma non si dà addosso quando perde e sa perdonarsi.
Un individuo nutre affetto verso se stesso nella misura in cui ha una disposizione d’animo positiva ed amichevole in modo da sentirsi in pace con i propri pensieri, con i propri sentimenti, con il proprio corpo…
Come fare per rafforzare la stima di sé, i tratti positivi della propria persona e del proprio comportamento? Esistono vari esercizi al riguardo, che vengono utilizzati sia all’interno di una psicoterapia, quando occorre, sia nei training di assertività.
Un esempio può esser dato dal cosiddetto “albero della mia auto-stima”. Dopo aver preso coscienza delle proprie qualità e dei propri successi, cosa di non facile compito, prendiamo un foglio di carta e lo dividiamo in due colonne verticali della stessa lunghezza, intitolandole rispettivamente: “I miei successi” e “Le mie qualità”. Facciamo poi un elenco delle nostre mete raggiunte, dei nostri successi, dei risultati di maggiore o minore importanza, ottenuti sia nell’ambito delle relazioni interpersonali (familiari e amicali) che nel lavoro, negli studi, nello sport. Non dobbiamo mirare alla perfezione, al massimo: possono essere risultati semplici, ma significativi per noi. Nell’altra colonna facciamo un elenco di tutte le qualità (mentali, spirituali, corporee) che crediamo di possedere – in maggiore o minore misura, non importa! Successivamente, utilizzando un altro foglio, potremo visualizzare la relazione che esiste fra i nostri successi e le nostre qualità, che li hanno resi possibili, disegnando un albero con frutti e radici. Nei frutti che sono sui rami scriveremo alcuni dei successi, mentre su ciascuna radice, corrispondente al frutto, scriveremo le qualità concrete che hanno permesso il raggiungimento dei successi.
Quanto detto, comunque, presuppone una buona conoscenza personale.
Ci siamo mai chiesti quante energie impieghiamo (ed a volte sprechiamo) per capire gli altri, come “funzionano”, cosa pensano, cosa vogliono, e quante poche invece ne utilizziamo per conoscerci realmente? Che tipo di rapporto abbiamo con noi stessi e di conseguenza con gli altri? Che tipo di influenza esercitano sulle nostre relazioni significative la scarsa stima, l’affetto, la benevolenza che nutriamo nei nostri confronti?
In un’epoca come la nostra dove tutto corre veloce, in cui a volte ci sentiamo funamboli in equilibrio precario sul filo della vita, abbiamo il diritto-dovere di costruirci la nostra sana stabilità interiore imparando ad averci a cuore!
Dott.ssa Laura Bonanni
Psicologa Psicoterapeuta a Roma (RM)
Psicologa Psicoterapeuta
Partita IVA 09414350588
Iscritto all'Ordine ordine degli Psicologi del Lazio n° 3337 - data iscrizione (25/11/1993)